Com'è cambiato negli ultimi anni il mondo del Rally dal punto di vista meccanico?
R: Autotecnica 2 esegue oltre 50 assistenze in campo gara l'anno, con propria vettura noleggiata o con vettura fornita dal cliente. Per le assistenze siamo un team di 15 persone che si sposta dove necessario, coprendo più rally nello stesso weekend di gara. Sono più di vent'anni che respiro rally e dal punto di vista meccanico è tutto cambiato. Prima il meccanico preparava l'auto elaborandola da zero e chi era capace, come Mauro Nocentini, emergeva. Poi sono arrivate le Case Costruttrici che hanno iniziato a progettare auto da rally pronto gara e allora l'estro e la sperimentazione sono diventate quasi superflue. Da tener conto che fino a 15 anni fa su 100 auto che partivano ne arrivava a malapena la metà, oggi arriva l'80% tranquillamente. Il lavoro del meccanico si è spostato dall'elaborazione al servizio di assistenza, concentrandosi sulla capacità di gestire le rotture in tempi rapidi e, quando si è bravi, a impedire che accadano per non invalidare la gara del pilota.
Dal 2022 Hyundai, Toyota e M-Sport Ford introdurranno nel WRC le auto ibride. Cosa ne pensi?
R: Si parla molto di queste auto da rally ibride che debutteranno nel 2022 nel WRC, ma a conti fatti grandi cambiamenti non ci saranno subito. Il motore elettrico sarà usato solo per gli spostamenti, mentre le Speciali si correranno ancora tutte con l'endotermico. Non mi faccio però illusioni. La Skoda ha già creato un'auto da rally 100% elettrica. Sarà lì il vero spartiacque, perché le elettriche vanno forte, inutile negarlo. Ma se posso dire la mia, a livello motoristico sono frustranti. Sono da sempre motorista è con le elettriche è come veder correre degli elettrodomestici. Io sono per l'evoluzione, sia chiaro, ma sono molto più attratto da sviluppo di soluzioni innovative come il motore a idrogeno. Ecco, un cambiamento di questo genere lo vedrei più nelle mie corde.