Intervista al titolare di Superti Auto, Officina Bosch Car Service a Dello
Marco Superti è un bresciano doc, nato a Manerbio nel 1978. Chiacchiere poche, passioni tante. Una tra tutte quella per i rally storici, un'eredità che viene dagli iconici anni Ottanta, quando suo zio Paolo Gianbattista e suo padre Riccardo si allenavano di notte per il Rally Mille Miglia, pilota uno, navigatore l'altro. Lui? a 4 anni il portacaschi ufficiale.
Ma anche le attività della sua famiglia ruotano tutte attorno ai motori. Il padre Riccardo apre a 25 anni un'officina tutta sua a Dello e per un periodo suo zio sarà proprietario di un autosalone, attività che affascina il giovane Marco. Capita l'inclinazione del figlio Riccardo decide di far fare un apprendistato in officina a Marco perché - come diceva lui - per essere un buon venditore di auto bisognava prima saperne capire pregi e difetti. E ora che l'attività di famiglia è in mano sua e della sorella Silvia quell'apprendistato sta dando i suoi frutti con due società distinte che operano una come officina e l'altra come concessionario di auto usate.
Marco, cosa distingue la Superti Auto dalle altre officine meccaniche a Brescia?
Innanzitutto bisogna specificare che siamo un'officina indipendente e quest'indipendenza si riflette da un lato nella velocità del servizio e dall'altra nella scelta libera dei fornitori con i quali collaboriamo. Intendiamoci. Guardare alle evoluzioni delle concessionarie ufficiali è d'obbligo, ma io credo sia importante non avere vincoli nella scelta dei ricambi e dei materiali che utilizzo in officina. Per fare un passo avanti 4 anni fa ho deciso di associarmi alla rete di officine Bosch Car Service, in modo da avere una struttura di supporto, soprattutto in ambito meccatronico. Collaboro anche con un'azienda specializzata in ricambi dalla validata esperienza tecnica e per gli oli lubrificanti ho deciso di affidarmi a Pakelo, un'azienda veronese con la quale posso avere un dialogo diretto se ne ho bisogno. La stessa disponibilità al dialogo io la do a mia volta ai miei clienti. Credo sia importante comunicare in cosa consiste la qualità che si offre.
Che progetti hai in mente per la tua officina indipendente nel futuro?
Officina e concessionaria sono sempre state legate, ma oggi più che mai. Fino a 15 anni fa siglare il contratto di vendita di un'auto era l'obiettivo, oggi è solo l'inizio del processo. Nel post-vendita si gioca la partita più importante, quella per la fiducia del cliente e l'importante indotto per la parte officina che generano le manutenzioni, i tagliandi, le revisioni e il cambio gomme. Nel futuro vedo potenziare continuamente questo legame e inoltre sto pensando di integrare una parte di business legata alla manutenzione di auto da corsa per rally storici. Credo sia una nicchia interessante, dove c'è molto rispetto per l'auto che è ancora considerato l'oggetto del desiderio e non solamente il mezzo che ti porta da A a B. Io stesso sono pilota di rally storici e amo quest'ambiente. Sogno di fare un'officina a vista, un po' come nei ristoranti stellati. Qualcosa è già in moto.
Hai citato il mondo dei rally storici. Li preferisci a quelli moderni?
Ho guidato sia in sia rally storici con auto omologate fino al 1990, sia in rally moderni, ma per me non c'è paragone. In quelli storici l'ambiente è più complice, ci si aiuta e ci si confronta tra avversari, anche nel post-gara. In generale lo trovo un ambiente più genuino e dai costi più accessibili. Mi piace perchè devi lavorare con il meccanico per trovare l'assetto giusto. Puoi regolare a livello di iniezione e poco altro! Ma a differenza dei rally moderni c'è ancora la possibilità di fare assistenze in strada (non durante le speciali ovviamente). Le rotture sono più frequenti ma più semplici. Certo, a livello meccanico una parte di ibridazione con le tecnologie moderne c'è stata perché i materiali autentici subiscono troppo stress.
Come hai iniziato la tua carriera nei rally storici?
Da piccolo ho avuto l'esempio di mio zio e di mio padre, anche loro rallisti. Ho iniziato grazie anche all'impulso del mio amico Alex Caffi. Da buon bresciano tifavo per lui ancora prima di conoscerlo di persona ai tempi della sua carriera in Formula 1 e nel GT. Ci siamo conosciuti per caso nel 2002-2003 durante la compravendita di una Golf. E dopo qualche anno, nel 2010, mi ritrovo alla guida di una Porsche 911 SC al Circuito di Cremona Historic per poi scoprire che si correva di notte con Alex che mi incoraggia dicendo: "Ma sì, accendi le luci e vai." Ho improvvisato tanto, ma mi sono divertito. L'amicizia con Alex è cresciuta nel tempo, pensa che nel 2018 al Monza Rally Show mi ha fatto l'onore di essere il mio navigatore. Il rally che porto nel cuore? Il Rally Mille Miglia Storico del 2012 dove ho segnato il quarto posto assoluto e primo tra i bresciani. Nel 2016 poi l'ho vinto quel rally, ma l'edizione 2012 resta quella che preferisco. Mia figlia aveva tre mesi e tutta la famiglia e Alex, che un po' parte della famiglia ormai lo è, sono scesi in piazza a festeggiare con me. Emozioni uniche.