Mosh Moah: Definizione e Limiti per le Industrie Alimentari

Pubblicato il: 02 Settembre 2021

Contaminazione Alimentare: Un buon piano Haccp non basta più

Definizione di Mosh e Moah

I Moh (Mineral Oil Hydrocarbons) sono gli idrocarburi di origine minerale derivati da petrolio greggio, sintetizzati da carbone, gas naturale e biomasse che possono potenzialmente contaminare il cibo in fase di produzione alimentare. I Moh sono suddivisi in due sottocategorie principali:

  • Mosh (Mineral Oil Saturated Hydrocarbons): sono idrocarburi saturi di oli minerali. Tendono ad accumularsi con effetti tossici sugli organi, in particolare fegato e linfonodi.
  • Moah (Mineral Oil Aromatic Hydrocarbons): sono idrocarburi aromatici di oli minerali. Sono ritenuti più tossici rispetto ai Mosh e sono sospettati di essere cancerogeni. 

La difficoltà concreta degli ultimi anni è quella di stabilire una metodologia di rilevazione dei Mosh e Moah in modo da poter fissare un valore ADI (Acceptable Daily Intake), la soglia giornaliera di assunzione accettabile. In linea generale si stima che la percentuale di Moah, che si sospettano essere più tossici (rif. 3-7 PAC), si aggiri attorno al 15-35% dei Moh totali. Tuttavia, sebbene ci siano stati dei progressi tecnico-metodologici che permettono di essere più accurati nella rilevazione è ancora difficile stabilire le implicazioni di lungo periodo di queste sostanze sulla salute umana, e in particolar modo è ancora da stabilire ad esempio l'entità dei depositi nel tempo sul fegato.

Le Fonti di Contaminazione da Mosh e Moah

Un'altra delle difficoltà legata allo studio dei Mosh Moah è stabilire l'effettiva fonte della contaminazione alimentare. Le occasioni potenziali sono molteplici:

  • Contaminazione ambientale: generata da perdite di oli lubrificanti, benzine, bitume o detriti di gomma provenienti dalle Macchine Agricole in fase di raccolta;
  • Contaminazione di processo: derivante da A) lubrificanti industriali di processo usati nelle applicazioni soggette a contatto diretto o incidentale con i cibi, B) l'uso di additivi alimentari, C) coadiuvanti tecnologici come i lubrificanti e gli agenti di distacco duranti i processi di cottura e di confezionamento. 
  • Contaminazione da trasferimento: proveniente dal contatto degli alimenti con imballi, adesivi o inchiostri, soprattutto in riferimento a imballi di carta e cartone riciclati.

Va tenuto conto che una caratteristica degli idrocarburi e oli minerali leggeri in genere è l'elevata volatilità. Anche senza contatto diretto possono migrare ad esempio dall'imballaggio evaporando e ricondensandosi sul cibo contenuto all'interno.

olio-mosh-moah-free

Perché integrare un Lubrificante Alimentare Mosh Moah Free nel piano Haccp?

Lubrificanti alimentari registrati NSF per iniziare

Come accennato in precedenza tra le fonti possibili di contaminazione da idrocarburi di oli minerali (Moh) vi sono anche i lubrificanti industriali e grassi usati nei processi di produzione legati agli alimenti. Scegliere di integrare al proprio piano Haccp un lubrificante alimentare o grasso specificatamente Mosh e Moah Free è un primo importante passo per ridurre le occasioni di contaminazione. La registrazione NSF H1, H3 o 3H e della FDA (Food and Drug Administration) che regola i lubrificanti a contatto diretto o incidentale con il cibo è un buon punto di partenza. Si suggerisce però di integrarla con una dichiarazione esplicita del produttore di lubrificanti riguardo ai livelli di Moh presenti nel proprio prodotto.

La linea di lubrificanti industriali "Pakelo Non Tox M"

La linea di lubrificanti alimentari Pakelo Non Tox M è nata con l'obiettivo specifico di agevolare le Industrie Alimentari che intendono mettere in atto una strategia efficace e più stringente per garantire la sicurezza alimentare del prodotto finito in vista dell'introduzione di una normativa europea. La linea Pakelo Non Tox M si compone di tre prodotti chiave, tutti conformi ai requisiti NSF International ed esenti da Mosh Moah:

  • Pakelo Non Tox Oil M è una linea di lubrificanti interamente sintetica specifica per la lavorazione e confezionamento di alimenti. Disponibile nelle viscosità ISO 15, ISO 32, ISO 46, ISO 68, ISO 100, ISO 150, ISO 220, ISO 320, ISO 460.
  • Pakelo Non Tox Oil M DP è un distaccante che garantisce un corretto rilascio degli alimenti dagli stampi o dalle superfici di cottura. Idoneo anche per la lubrificazione di organi poco caricati. Conforme ai requisiti per il contatto diretto con alimenti (NSF H3 e 3H)
  • Pakelo Non Tox Grease M CA NLGI 2 è un grasso lubrificante interamente sintetico addensato con saponi di calcio anidro che ne garantisce una elevata idrorepellenza necessaria per i frequenti lavaggi che si operano in questo settore. Questo grasso industriale è specifico per la lubrificazione di macchinari usati nella produzione e confezionamento degli alimenti.

I prodotti della linea Pakelo Non Tox M sono anche privi di allergeni e OGM e conformi ai requisiti Halal.

Test Tribologico sui Lubrificanti Alimentari Pakelo

Pakelo ha condotto un test di performance sui lubrificanti atossici che fanno parte della linea Non Tox per capire se il bilanciamento della formula per rendere il prodotto Mosh Moah Free ne influenzi la performance. Nel grafico sotto riportato si confrontano i coefficienti di attrito di un lubrificante alimentare standard a base minerale (linea verde), un lubrificante alimentare standard a base sintetica (linea gialla) e il prodotto Non Tox Oil M ISO 46 (linea blu). A parità di viscosità, il test sul coefficiente d'attrito rivela un significativo -20% rispetto ai prodotti standard. Questo significa che i prodotti della linea Pakelo Non Tox M migliorano il profilo dell'impianto produttivo sia dal punto di vista della sicurezza alimentare, sia dal punto di vista del miglior funzionamento degli organi meccanici. 

Grafico-Coefficienti-Attrito

Mosh Moah Limiti di Legge

Limiti Mosh Moah in Unione Europea

È chiaro che la sicurezza alimentare è la prima preoccupazione delle industrie che producono alimenti. Temi come igiene degli alimenti e contaminazione alimentare impattano in primis sulla salute dei consumatori e dei lavoratori e in seconda battuta sulla reputazione del produttore stesso, spesso con danni incalcolabili. Avere un buon piano Haccp (Hazard Analysis Critical Control Points) conforme al Decreto Legislativo 193/2007 è il primo passo, ma oggi l'Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare (EFSA) parla sempre più spesso di contaminazione da Moh (Mineral Oil Hydrocarbons). Una prima discussione sul tema è stata sollevata nel 2010 dall'EFSA che nel corso dell'ultimo decennio ha portato alla formulazione di una prima opinione scientifica sull'argomento nel 2012 (Contam Panel ) e una valutazione del rischio condotta da EFSA sul latte in polvere nel 2019 per meglio capire l'entità dei rischi connessi alla presenza di queste sostanze nel cibo.

Posizione dell'EFSA

Vista la complessità del tema è normale chiedersi se esistano dei limiti Mosh Moah specifici per le Industrie Alimentari. Come lasciato intendere in premessa giunti all’inzio del 2021 l'EFSA non ha ancora stabilito dei parametri certi. Nel suo "Scientific Opinion on Mineral Oil Hydrocarbons in Food" (Contam Panel) del 2012, l'EFSA afferma che in attesa di uno studio più ampio considererà come soglia ADI quella stabilita dal JECFA 2002 (Joint Fao/Who Commitee on Food Additives) sugli oli minerali del gruppo II e III a bassa viscosità, ovvero: 10 milligrammi al giorno per chilo corporeo riferito solamente per i Mosh, valore che proprio nel corso del 2012 la stessa WHO ha deciso di sospendere in attesa di più accurate valutazioni.

Esiste quindi un'oggettiva lacuna nella normativa europea in tema di limiti Mosh Moah, ma ciò non significa che la macchina normativa sia ferma. La Raccomandazione UE 84/2017 e lo studio commissionato dall'EFSA nel 2019 sul latte in polvere per bambini lascia intendere che si stia lavorando per stabilire una soglia ADI per i Moh di riferimento per le Industrie Alimentari. 

mosh-moah-olio-pakelo

Moh: il caso tedesco

Il Ministero Federale dell'Alimentazione e dell'Agricoltura in Germania (BMEL) si sta già muovendo in modo autonomo. La normativa per gli imballaggi suggerisce questi valori di riferimento:

  • Limite contenuto di Mosh: 0,6 ppm di alimento
  • Limite di migrazione di Moah: 0,15 ppm di alimento

Non sappiamo ancora quando, ma è evidente che anche l’EFSA e l’Organizzazione Mondiale della Sanità si pronuncieranno su questo delicato problema nel prossimo futuro.

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