L'impatto violento non ha provocato lesioni gravi ai due concorrenti, ma il navigatore imperiese Guido D'Amore ha riportato una frattura a una costola e un'incrinatura ad altre due costole che mettono in battuta d'arresto il suo europeo. Dopo l'accaduto il pilota veneto Umberto Scandola commenta:
“Mi spiace di quello che è successo, ma penso che faccia parte delle difficoltà che si incontrano in questo tipo di gare. Come in Polonia anche qui in Lettonia abbiamo trovato delle condizioni di gara completamente diverse a quelle dove corriamo da tanti anni. Prove con medie superiori a 120 km/h, fondi duri che si alternano a tratti sabbiosi e una serie di riferimenti. Per noi che siamo alla prima partecipazione ci mancano molti riferimenti rispetto a tanti avversari che corrono da anni nell’europeo. Nella prima tappa abbiamo cercato di tenere un passo regolare, eravamo ancora un po’ distanti dai migliori ma il ritardo era inferiore a quello che avevamo accusato nella prima gara. Sulla classifica della prima giornata hanno pesato un paio di errori. Siamo arrivati lunghi in una curva e si è spento il motore perdendo una quindicina di secondi e poi nella prova successiva abbiamo preso anche una penalità di venti secondi dalla direzione gara per aver urtato una chicane. Tutto questo ci ha fatto perdere 4-5 posizioni in classifica di giornata e abbiamo chiuso solo ventesimi. Sabato nella seconda tappa partivamo più indietro e abbiamo trovato meno ghiaia rispetto a venerdì, con alcune buone regolazioni all’assetto stavamo cercando di attaccare per recuperare qualche posto in classifica. Dopo un discreto tempo nella prima prova del mattino nella successiva (PS8) in una curva destra medio veloce che chiudeva siamo scivolati nel campo a lato della strada iniziando a capottare”.
Si naviga ora verso acque più conosciute al Rally di Roma Capitale il 23-25 luglio, ma con un team che deve ricompattarsi e trovare un nuovo ritmo dopo l'infortunio di Guido d'Amore.