Emiliano Malagoli non sta mai fermo, soffre di un'acuta forma di presbiopia che gli fa vedere solo gli obiettivi più lontani. Il vero problema? Trovarne sempre di nuovi da raggiungere. Lucchese di nascita, a 36 anni Emi aveva già vissuto un paio di vite, tra cui una a Livorno come paracadutista e una sulle piste del Trofeo Italiano Amatori nel 2008. E diciamocelo pure: famiglia e moto sono state le costanti, prima e dopo quell'incidente con la Ducati Hypermotard 1100 che a 36 anni gli è costato l'amputazione di una gamba.
A dirla proprio tutta però non è il 36 il numero che gli ha segnato la vita, ma il 39, un numero che ricorre e che in un certo senso è una dedica d'amore per le sue due figlie. E allora perché non usarlo come numero di gara? Si, perché dall'incidente Emiliano e la sua compagna Chiara Valentini non hanno fatto altro che aprire strade laddove non c'erano. Fondando Di.Di. Diversamente Disabili, associazione italiana che si occupa di portare (o riportare) persone disabili in moto permettendo loro di ottenere Patenti AS. Creando un campionato in pista segnando il passo per un motociclismo paralimpico italiano prima con l'Octo Bridgestone Cup, e internazionale poi con l'International Bridgestone Handy Race. Grazie agli sforzi Di.Di. nel 2021 arriva anche il riconoscimento ufficiale FIM che sigla il primo campionato di motociclismo paralimpico, la European Bridgestone Iron Cup.