Il "mal d'Africa" di Pakelo nasce proprio qui alla mitica Parigi Dakar degli anni Novanta, quando abbiamo fatto squadra con i Dumper Perlini per testare il nostro mitico olio motore - allora monogrado - il Pakelo Kentron Over SAE 40, rimasto a listino per molti anni. Danilo Bottaro, meccanico a bordo ci conferma che a differenza delle altre case costruttrici più facoltose, la Perlini non cambiava l'olio motore ogni sera, ma a metà gara circa. Le temperature erano il nemico principale, ma non ruppero mai il motore.
Tuttavia, è nell'olio trasmissione che Pakelo fa un vero e proprio salto generazionale in termini di protezione. In occasione della Dakar è stato studiato il primo olio differenziali e riduttori Pakelo nella viscosità 80w140, un piccolo grande traguardo per il tempo, visto che in pochi lo producevano in Europa. Alla Dakar le parti meccaniche della trasmissione (ponte anteriore, ponte posteriore, cambio e riduttori finali) soffrivano temperature incandescenti. Immaginiamo il calore generato da un dumper lanciato nel deserto a 150 km/h con 30-35°C atmosferici. Le parti metalliche superavano i 120°C. A queste temperature l'olio lubrificante standard si ossida, o come si dice in gergo, carbonizza perdendo ogni capacità di lubrificare. L'olio trasmissione sviluppato da Pakelo consentiva una scorrevolezza da -60°C a circa 180-200°C garantendo la protezione dei componenti del Dumper Perlini.
Ancora oggi l'olio trasmissione Pakelo trae beneficio dall'esperienza maturata al tempo della Parigi Dakar degli anni Novanta. Per scoprire la linea di oli trasmissione meccanica e automatica attuali per la trazione pesante clicca qui.